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Siamo nel pieno degli anni di piombo e l'organizzazione terroristica "Prima Linea" vuole appropriarsi dei piani per la costruzione del nuovo carcere di Spoleto. Il 2 maggio 1980 un commando di quattro persone entra nell'ufficio di uno degli architetti, il romano Sergio Lenci: lo legano, lo imbavagliano, lo spingono in bagno e gli sparano alla nuca. Lenci però sopravvive, con una pallottola nel cranio e un grande desiderio: capire il perché del terrorismo e il senso, se esiste, della violenza quale forma di lotta. Dal tormento fisico e psicologico che si trova ad affrontare nascono queste memorie, dalle quali è stato liberamente tratto il film "La seconda volta" (regia di M. Calopresti, 1995). Completano il volume le lettere fra la vittima e la terrorista Giulia Borelli, all'epoca in carcere.